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Nanotecnologie

Provincia di Siena e Empoli insieme nel nuovo Polo Regionale delle Nanotecnologie

Promuovere e vendere i brevetti e le ricerche sulle nanotecnologie messe a punto dal polo valdelsano, composto da Apslo, Eurobic Toscana Sud, Etruria Innovazione e Scuola Normale di Pisa, e da quello empolese, così da evitare la dispersione di risorse attraverso un sistema di governance dei vari soggetti impegnati nel settore. È questo il principale obiettivo del Polo Regionale delle Nanotecnologie, che riunisce il circondario Empolese con quello della Val d'Elsa. Un polo unico che raggruppa centri di ricerca, laboratori e settore manifatturiero interessato così da creare sinergie ed economie di scala.

Il progetto, che vede unita la Val d' Elsa e il distretto empolese, è stato da poco presentato in Regione e prevede l'organizzazione di sportelli informativi attivi sia a Poggibonsi che a Empoli, giornate di approfondimento a tema, meeting, workshop e giornate dedicate alle dimostrazioni tecnologiche. Sfruttando le esperienze già esistenti, sarà costituita una vera e propria rete che renderà massima l'efficacia di questi strumenti informativi.

Il distretto dell'alta Val d'Elsa e quello empolese rappresentano in toscana due zone a forte vocazione industriale, dove negli anni il più tradizionale settore manifatturiero si è affiancato ad aziende diverse, tanto da poter parlare di polisettorialità. In questo quadro il nuovo Polo Regionale delle nanotecnologie si candida ad essere un'opportunità per la messa a punto di nuovi materiali e nuovi processi in tutti i settori produttivi del territorio: dal biomedico al tessile, dal farmaceutico all'edilizio, dal meccanico al settore del vetro. Per sua natura, infatti, la nanotecnologia è una scienza interdisciplinare, che può pervadere ogni settore tecnologico.

La prima attività del Polo sarà quella di Audit&Foresight. In altre parole si tratterà di capire quali sono i settori industriali maggiormente interessati alle nanotecnologie, così da proporre i brevetti nanotech alle industrie che li ritengono maggiormente utili per la loro produzione.

(Notizia tratta da www.apslo.it)



Informazioni sull'articolo

Data di pubblicazione: 04/05/2010
Data di ultima modifica: 04/05/2010


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